L’Onorevole e il Cavaliere: Salvatore Cicu e Gianfranco Zola
Il carattere – e chi scrive ha il privilegio di conoscerli entrambi bene – è lo stesso: determinati ed ostinati, seri e leali, decisi e profondi. L’amore per la Sardegna li accomuna e li vede da anni esportare nel mondo, con l’orgoglio e la passione che li contraddistingue, il nome della Sardegna, cui sono legati da un cordone ombelicale che non si è ancora staccato e che mai si staccherà. Il primo, Salvatore Cicu, quarantasei anni ben portati, sempre molto elegante e gentile, disponibile con tutti, è un brillante avvocato del foro di Cagliari che è entrato in politica dieci anni fa e che in questo decennio ha ricoperto incarichi di primissimo piano sia nel partito al quale è iscritto – Forza Italia – sia nell’ambito delle Istituzioni dello Stato. E così, giusto per citare alcuni incarichi, lo ricordiamo responsabile delle adesioni di Forza Italia, Sottosegretario di Stato al Tesoro -ad appena trentasette anni – nel primo Governo Berlusconi e Sottosegretario di Stato alla Difesa nell’attuale Legislatura.
Il secondo, Gianfranco Zola, trentasette anni ed aria da eterno ragazzino, lo ricordiamo con la casacca della Torres, del Napoli di Maradona, del Parma, del Chelsea e del Cagliari…di Zola appunto! Il tutto passando per la Nazionale dove tra le magie di cui è stato capace ne ricordiamo nitidamente ancora una: quella “prodezza balistica” come direbbe Sandro Ciotti, di cui è stato artefice a Wembley, il tempio del calcio, con la quale ha permesso agli azzurri di papà Maldini di battere, dopo oltre trent’anni, l’Inghilterra fuori casa. Davvero due personaggi unici: Salvatore Cicu, con la sua eleganza nei modi, il suo savoir faire, la sua professionalità e la sua vivace intelligenza e saggezza, gira il mondo e l’Italia quale portavoce di quei valori di fratellanza e di democrazia -che sono gli stessi che animano i nostri soldati impiegati nelle varie missioni internazionali- quali la pace e la libertà. Così lo abbiamo ammirato in America ed in Iraq, come in Cina e in Malesia, su delega del Governo italiano, confrontarsi e relazionarsi con i vertici istituzionali di quei paesi e tornare in Italia con le risposte che voleva. L’altro, l’amico Gianfranco, lo abbiamo visto sudare e sgomitare per i campi di tutto il Mondo ed esportare per l’universo la sua classe cristallina come solo Rivera, Mazzola e Baggio avevano fatto ieri e Totti, Del Piero e Cassano hanno fatto e continuano a fare oggi, in nome del bel Paese. Due grandi sardi, l’Onorevole Salvatore e il campione Gianfranco, che hanno trepidato un anno intero, l’uno in tribuna e l’altro in campo, per rivedere il Cagliari e la Sardegna in serie A. Così, in una calda serata di fine maggio, davanti ad una città e ad una Regione trepidanti, il Cagliari di Cellino e Reja, di Cicu e Zola, dei cagliaritani e dei sardi, è stato promosso con due giornate di anticipo in serie A. Ma la festa per capitan Zola non è finita quella sera, infatti il 2 Giugno, in occasione del 58° anniversario della Repubblica, ha ricevuto in Prefettura l’Onorificenza di Ufficiale della Repubblica, unitamente ad altri conterranei che al suo pari si sono particolarmente distinti per dedizione e capacità nello svolgimento delle proprie attività e per i servizi resi alla collettività. Era presente all’evento l’Onorevole Salvatore Cicu, che ha provveduto personalmente a consegnare il diploma e a rallegrarsi da uomo di Governo e da sardo con il prode Gianfranco. Al termine della cerimonia ho rivolto all’Onorevole e al campione due domande alle quali hanno risposto con la cortesia e la cordialità che li contraddistingue.
Che messaggio vi sentite di dire agli italiani impiegati nelle missioni internazionali?
On. Salvatore Cicu: Bravi. Da connazionale e da Sottosegretario alla Difesa mi sento di ringraziare tutti quei nostri soldati delle Forze Armate e della Croce Rossa che unitamente ai volontari stanno operando in vari teatri internazionali con una dedizione ed uno spirito di servizio tipicamente italiano verso il prossimo, fatto di generosità, amore e competenza. Il loro contributo sarà fondamentale per il ripristino della libertà e della democrazia nei paesi che sino a ieri hanno vissuto all’ombra della tirannia e del degrado più assoluto.
Gianfranco Zola: Abbiamo parlato spesso, Ercole, di questi splendidi ragazzi che lavorano lontani dalle loro famiglie in nome dell’Italia per cercare di portare aiuto in altri paesi. Sai perfettamente i sentimenti che ho provato per il vile attentato cui sono stati vittime a Nassiriya i nostri connazionali, tra i quali c’era anche il Maresciallo Silvio Olla. L’auspicio è che questi ragazzi con il loro operato riescano a ripristinare la libertà, la pace e la democrazia in quei Paesi che purtroppo non sono abituati a questi valori.
Il Cagliari è finalmente in serie A. Cosa sperate per il prossimo anno.
On. Salvatore Cicu: “Finalmente”. Hai usato la parola giusta Ercole. Una Regione come la Sardegna e una città come Cagliari non potevano essere fuori dal grande calcio e meritano una piazza come la serie A. Mi congratulo, come ho già fatto in questi giorni, con il mio amico Cellino, con tutta la dirigenza, lo staff ed i giocatori che sono stati splendidi tutto l’anno e ci hanno riportato nel posto che ci compete.Mi auguro come prima cosa che Gianfranco resti con noi e poi che il Cagliari disputi un campionato di livello e ci faccia togliere belle soddisfazioni.
Gianfranco Zola: Sono felice di essere riuscito insieme a tutti i miei compagni a regalare questo sogno ai sardi. Ho giocato in diverse società e mi sono trovato bene ovunque ma giocare per i colori della mia Regione mi ha particolarmente onorato ed inorgoglito. Sono sicuro che il Cagliari farà molto bene anche l’anno prossimo perché ha una società solida e dei giocatori validi ed esperti cui fa da contorno una tifoseria appassionata e fantastica.
Pubblicato su “Il Giornale del Cagliari” nel mese di Novembre 2004