A quattro mesi dallo Tsunami i bimbi tornano allegri
Abbiamo già affrontato qualche mese fa sul nostro giornale il dramma dello tsunami, che ha colpito il 26 Dicembre le località del Sud Est Asiatico sino a spostarsi sulle coste africane e a mietere centinaia di migliaia di vittime. Lo strazio e il dramma vissuto da quelle popolazioni, inermi dinanzi alla virulenza dell’evento, li abbiamo descritti grazie al Carabiniere Massimiliano D’Amario, che quale volontario si è recato nell’immediatezza della catastrofe in quelle zone per cercare di poter essere utile ed offrire a quelle comunità il suo umile contributo. I racconti sono stati per certi versi drammatici ma al contempo si è notata da subito una grandissima dignità da parte delle popolazioni vittime delle tsunami, che hanno cercato di non piangersi addosso ma di rimboccarsi le maniche e di iniziare a lavorare per ricostruire quello splendido paradiso terrestre, meta ogni anno di milioni di turisti.
A distanza di qualche mese, altri nostri amici volontari sono tornati in quelle zone per trovare gli amici e i compagni, con i quali da anni nuotano nel mare della andamane e con i quali si beano del tramonto e della cucina locale. Questa volta, al rientro, l’aria stata è meno triste di quella della scorsa volta perché si è toccato con mano la ripresa della vita, perché si sono visti riaprire i ristoranti e i bar, si è visto correre di nuovo i bambini, si sono riviste le scuole e i parchi piene come un tempo. Sono state raccolte per il Corriere del Sud Lazio testimonianze di alcuni thailandesi che continuano ad abitare quelle splendide terre e che ci descrivono come è ripresa la vita e quali prospettive hanno quelle popolazioni.
DOTTOR CHUSAK (Medico)
Nazionalità: Thai
Kata Beach – PHUKET
È ancora vivo in me il ricordo triste del 26 Dicembre e dei giorni successivi in cui ho assistito in prima persona i feriti dello tsunami. Credo che non potrò mai dimenticare questo dramma che ha segnato la vita di migliaia e migliaia di persone. C’è chi vivrà sempre con il ricordo di quelle immagini in mente, chi con il ricordo di un congiunto che non c’è più, chi con la rabbia e il dolore. La vita sta lentamente riprendendo, le scuole sono riaperte e la gente vuole e deve andare avanti. Io continuo a fare il medico, continuo a curare i miei pazienti ma avverto che in tutti ci sono sempre quelle drammatiche scene in testa, e devo adoperarmi affinché si riesca a dimenticare, per poter dare speranza, gioia e vita ai bambini.
Mai SUPHATTRA
(Impiegata Centro Internet) Nazionalità: Thai
PATONG
La vita sembra apparentemente ripresa, sono ancora molte le difficoltà da superare ma posso dire con grande soddisfazione che il peggio è passato. Certo, ora dobbiamo abituarci a vivere con il ricordo di quanti, amici e parenti, sono scomparsi, dobbiamo ricordarli, ma dobbiamo pure andare avanti per tentare di ricominciare. Abbiamo avuto molti aiuti internazionali e ringrazio tutti quelli che ci sono stati vicini in quei giorni terribili e che ancora oggi sono al nostro fianco per aiutarci. Ringrazio voi italiani che con il vostro splendido cuore ci state ancora aiutando. Rivedere le nostre spiagge piene di turisti e i bambini giocare, apre di felicità il nostro cuore e ci dà la spinta per continuare a lavorare e tentare di tornare come prima.
Jao CHUMCHUEN (Poliziotta)
Nazionalità: Thai
Mi ritengo, come già avevo detto l’altra volta, una fortunata perché nonostante quello che è successo sono sana e salva ma porto sempre con me il ricordo di un mio collega che ha perso la vita. Che dire? La vita è ripresa, tutti sono stati buoni con noi e ci sono stati vicini, la gente ci ha aiutato ed ora cominciano a tornare i turisti. Certo non è come prima ma dobbiamo sforzarci tutti perché tutto torni come prima. Io ho vissuto questo dramma nella doppia veste di abitante di questa sfortunata terra ma anche nella veste di persona che ricopre un ruolo istituzionale e quindi non ho avuto per fortuna il tempo e il modo di guardare e piangere ma solo quello di lavorare per gli altri essendo una poliziotta. In alcuni momenti mi veniva da piangere ma non potevo perché dovevo dare forza agli altri. La sera vedo i turisti che riempiono i bar e i ristoranti e penso felice, tutto è come prima.Speriamo bene.
Theo DE LON
(Turista-insegnante inglese) Nazionalità: Filippina.
Non so più se sono una turista o una del posto.Questa terra ti entra nel sangue, se ci vieni non vuoi più andare via, io sono venuta qui tanti anni fa per turismo ma poi sono ripartita e tornata, ripartita e ritornata, molte altre volte ancora. Questa terra è mia, qui conosco tanta gente e ho molti affetti. Non voglio più pensare a quello che è successo, voglio pensare solo alle cose belle, ai ristoranti e alle scuole che sono riaperti, alle spiagge con i turisti che sono tornati, ai miei bambini ai quali insegno inglese nelle scuole. Certo molti non potranno più cancellare dalla loro mente il dramma che hanno vissuto ma bisogna far capire alla gente che la vita va avanti e che i bambini hanno bisogno di una vita tranquilla e serena.
Ampun NUNTA e Pramote CHONLAKIT (Operatori agenzia di viaggio)
Nazionalità: Thai.
Lavoriamo da anni in una agenzia di viaggio e siamo per natura allegri perché siamo sempre in contatto con gente allegra che vuole organizzare in ogni momento dell’anno delle vacanze. Lo tsunami ci ha tolto per molto, forse troppo tempo, l’allegria. Ora vediamo che con lentezza la vita sta riprendendo e siamo anche noi più sereni, la gente torna a popolare la nostra terra e a farsi il bagno nel nostro mare e noi siamo felicissimi per questo. Speriamo solo che chi ha sofferto in prima persona questo dramma possa riuscire con il tempo a dimenticare e possa avere tanta felicità nel cuore per il resto della vita. Solo chi ha subìto questa tragedia sulla propria pelle può sapere quanto ha sofferto, noi però vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato e voi italiani che siete stati wonderful!
Pubblicato sul “Corriere del Sud Lazio” n. 16 del 2005