Giampiero Ventrone: un marines nel calcio dei miliardi e delle televisioni
È stato per dieci anni il preparatore atletico della Juventus di Lippi ed Ancellotti, di quella Juventus, cioè, che ha vinto tutto in Italia e nel Mondo e che veniva da anni di delusioni sportive cocenti, impreviste e sorprendenti, per la sua illustre ed ultracentenaria storia. È arrivato “tomo tomo e quieto quieto”, come dicono a Napoli, con la sicurezza di chi conosce il proprio valore e le proprie capacità ma deve riuscire ad imporle e a farle rispettare in un mondo particolare come quello del calcio. In molti, evidentemente scarsi conoscitori del calcio, dubitavano sulla effettiva importanza in seno alla Juventus, di questo preparatore, con un passato militare di indubbio valore, una giovane età e con un aspetto da “duro”. Doveva far correre campioni osannati -quali sono i giocatori bianconeri- e tenerli sempre in forma per il campionato, le coppe e la Nazionale. Un compito, quello di Ventrone, certamente non facile ma che il “marines” ha accettato di buon grado ed è riuscito ad espletare con grandissimo successo, se è vero, come è vero, che ha meritato un posto d’onore nella Juventus targata Del Piero, Zidane, Trezeguet e Conte. Un ruolo, quello di Ventrone, che è stato molto rivalutato negli ultimi anni e che è senz’altro di primaria importanza nel calcio moderno, dove si giocano partite di straordinaria intensità emotiva e fisica ogni tre giorni e dove bisogna curare la preparazione nei minimi dettagli. Dopo anni di trionfi in bianconero Ventrone ha salutato i campioni d’Italia ed è partito per Siena dove oltre ad alcuni ragazzi provenienti dalla squadra primavera della Juventus, sono migrati anche i più noti Tudor e Legrottaglie e dove il mitico capitano juventino Antonio Conte è approdato quale vice allenatore. Il colore, guarda il caso, è sempre il bianconero e la grinta di Giampiero e del resto della “banda” è sempre, per fortuna dei tifosi senesi, la stessa. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Siena i giocatori dovrebbero sudare, lottare, faticare e…vincere, secondo la ricetta Ventrone.
Dalla Juve al Siena: sei rimasto bianconero.
Il caso così ha voluto ed io …non me ne dolgo.
Sei bianconero anche nel cuore?
Sì, per ammirazione fin da piccolo.
Cosa ti ha dato la Juve e cosa pensi di aver dato Tu alla “Vecchia Signora”?
La Juventus mi ha dato moltissimo sotto molti aspetti e sono felice di aver dato molto anche io alla Juve, anteponendola alla famiglia e a me stesso.
Una volta le squadre avevano un Presidente che comandava su tutti, un allenatore, un dirigente e un medico. Oggi le squadre hanno psicologi, preparatori, due o tre allenatori, staff di medici, dirigenti e addetti stampa. Servono davvero tutte queste persone per … tirare due calci ad un pallone?
Beh, io sono un po’ parte in causa, diciamo forse sì e forse no…
Cosa fa il preparatore atletico e quanta importanza ha in una squadra il suo ruolo?
L’importanza è alta e il lavoro è continuo ed in sintesi posso dirti che contribuisce in maniera determinante alla prevenzione degli infortuni e alla prestazione del giocatore.
Dalla carriera militare al calcio: analogie e differenze.
Due entità importanti e di notevole rilievo sociale che formano, nella mente e nel fisico, l’essere umano. L’importanza del “gruppo”, l’identificazione nello “spirito di corpo” e nel reciproco aiuto, l’attinenza scrupolosa e rigida alle regole, che porta al conseguimento del risultato e dell’obiettivo, sono elementi comuni e di indubbio valore, sia all’Istituzione militare sia a quella sportiva.
Come ti trovi a Siena?
Molto bene: bella città, bel clima e bella gente.
Dove può arrivare il Siena?
Il potenziale è medio-alto, dipende da noi, da quanto lo sfrutteremo e dalla fortuna.
Chi ha reagito meglio e chi peggio, della Juve e del Siena, alla cura Ventrone?
Non ho questa statistica ma posso dirti che ci sono stati, in generale, più risultati vantaggiosi che svantaggiosi. Tutti hanno sopportato i volumi e i metodi atletici cui li ho sottoposti e ora aspetteremo i risultati sul campo del Siena per verificare la bontà del metodo adottato.
Doping farmaceutico, una brutta pagina del calcio. Cosa ne pensi?
È arrivato dove non doveva mai arrivare: nello sport.
Da ex militare, cosa pensi dei militari delle Forze Armate e della Croce Rossa che operano nel Mondo in nome della libertà e della democrazia?
Che si tratta di uomini coraggiosi che vivono per degli ideali. Si tratta di grandi uomini e di grandi donne, che indossano l’uniforme con alto senso del dovere e che meritano i più grandi onori e il più grande rispetto per l’opera umanitaria e coraggiosa di cui sono protagonisti.
Pubblicato su “Lazio Sud Notizie” in data 09.10.2005