Dario Di Tursi, un giovane talento che ricorda tanto Paolo Bonolis

È nato a Roma nel 1975, è fidanzato con una bellissima russa di nome Margarita, è tifosissimo della Juventus e appassionato dei Beatles, ha talento e simpatia ed è stato avviato al mondo dello spettacolo da Roberto Giacobbo, amico di famiglia e “consacrato” da tale Michele Guardì, che sembra intendersene davvero di presentatori e showmen. Lavora già da alcuni anni per la Rai e per Sky, presenta e conduce programmi per bambini aiutando così mamme indaffarate nelle faccende domestiche a far star buoni i loro intrepidi bimbi che restano incollati dinanzi alla televisione e ammaliati dai suoi programmi e dai suoi modi, dolci e simpatici, originali ed eccentrici, come lui insomma. Sto parlando di Dario Di Tursi, il Bonolis del futuro, ma prima ancora un caro amico con il quale sono solito mangiare supplì e tifare Juventus; non sto comunque osannando l’amico ma semplicemente rappresentando il valore autentico e istintivo di questo giovane trentenne che veste alla moda, parla correttamente inglese e racconta barzellette a go go quando è lontano dalle telecamere.

Perché hai deciso di sposare lo spettacolo in luogo dell’uniforme come ha fatto tuo fratello Patrizio?

Perché anche se sono attaccatissimo a Patrizio ho inclinazioni diverse rispetto alle sue e sebbene sia molto vicino alle Istituzioni e alle Forze Armate credo che quella non sarebbe potuta essere la mia vita essendo
tendenzialmente una persona che non vuole sottostare a vincoli precisi e considerandomi soprattutto uno spirito libero
.

A che età è scoppiato l’amore per lo spettacolo?

Da piccolissimo, posso dire addirittura, passami la battuta, che ho inventato io “Il Grande Fratello”. Intorno ai dodici, tredici anni, me ne stavo fisso a guardare il soffitto perché credevo che ci fossero delle telecamere che riprendevano tutto quello che facevo, così stavo chiuso nella mia stanza e studiavo e recitavo guardando il soffitto.

A che età hai esordito?

Nel 1997, a ventidue anni ho esordito su Raitre con “Numero Zero”, poi di seguito ho lavorato in “Vj Attack” su Tmc2 e in “Generazioni a confronto” su Radiorai International ma il vero battesimo del fuoco l’ho avuto con “Nientepopodimenoche”, dove sono stato lanciato dal grande Michele Guardì e dove sono stato conosciuto ed apprezzato dal grande pubblico e con “Lo Zecchino d’Oro”, l’anno scorso su Raiuno, in cui mi occupavo di animazione in quello che è il più grande contenitore di musica e spettacolo per piccini e adulti da sempre.

E ancora “Quizauto”, “Giga”, “Sportello Italia”…

Sì, questi programmi li ho fatti da protagonista, ma sono affezionato anche ad una corposa e fondamentale serie di partecipazioni televisive più o meno importanti agli inizi della carriera e tra queste mi piace ricordare in particolare quella quale ospite in “Cominciamo bene Estate”, un programma del 2003 di Corrado Tedeschi e quella a “ I Fatti Vostri”, intramontabile cavallo di battaglia della Rai.

In “Giga” cosa hai fatto?

Sono stato in giro per tre anni per l’Italia per seguire per Raisat eventi di musica, spettacolo, sport e cinema, un’attività a 360° dal Giffoni Film a Sanremo e al Festivalbar. Una esperienza, come tutte quelle che ho fatto sinora, molto affascinante e molto appagante professionalmente.

Concentriamo l’attenzione su “Quizzauto”, come commenti la reazione degli italiani ai punti di penalità per la patente?

Gli italiani hanno avvertito il cambiamento e si sono mostrati più sensibili alle regole. Hanno accettato senza particolari “rigetti” e ansie la cintura di sicurezza e i limiti di velocità, si sono mostrati più maturi di come immaginassi.

La minaccia dei “punti” era l’unica praticabile?

Non sono in grado di sapere se era l’unica comunque posso dirti che è stata senz’altro efficace e quindi ha raggiunto l’obiettivo.

Cosa fai in questo periodo su Raisat Ragazzi?

Conduco “Missione Impossibile”, dove rappresento un supereroe in maniera un po’ goffa che fa divertire molto i ragazzini. Vengo chiamato nel mio ruolo a compiere missioni impossibili come per esempio quella in cui si deve trasportare una lastra di ghiaccio di trentacinque chili e si deve consegnare a domicilio senza che si rompa minimamente oppure quella in cui sono l’organizzatore di una partita a scacchi vivente a Piazza del Popolo. Immagina queste due scene e dimmi se, conoscendomi, non ti viene da ridere.

Progetti per il tuo futuro?

Mi divertono molto i piccoli pertanto credo di proseguire su Raisat Ragazzi ma cerco spazi anche in altri programmi.

So che ti cercano su Raidue…

Bene, se lo sai non ti dico nulla…per scaramanzia si intende, sarai il primo a saperlo quando si concretizzerà una certa idea.

Dimmi almeno quale programma vorresti condurre.

Mi piace il contatto con il pubblico e mi vedrei bene a fare un programma tipo “I fFatti Vostri”.

Chi potrà lanciarti definitivamente?

Michele Guardì, è il più grande di tutti, se mi lancia lui volo ad altissima quota.

Da giovane a giovane, cosa pensi dei tuoi coetanei, militari delle Forze Armate e della Croce Rossa, che sono in giro per il mondo in nome della libertà e della democrazia?

Mio  fratello  Patrizio  è  un  Capitano  eletto  nel CO.CE.R Interforze, ho moltissimi amici militari e sai quanto sia attaccato, alle Istituzioni e alle Forze Armate, credo che stiano facendo un qualcosa di meraviglioso e di generoso a favore di altre popolazioni che hanno bisogno, rischiando la loro vita per la democrazia e la libertà, dell’aiuto altrui. E questo te lo dico con convinzione e al di là delle idee politiche.

Allora in bocca al lupo Dario per un 2006 denso di soddisfazioni.

Sarà uno splendido 2006, mi auguro di andare in onda tutti i giorni tranne una sera di Maggio in cui sarò con te a Parigi per … alzare al cielo la Champions League della Juventus.

Intervista in esclusiva per “Cento Voci” realizzata in data 14.10.2005

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