Nicolò Basciano, figlio di una terra splendida e generosa come la Sicilia, che nonostante difficoltà croniche resta un incanto per quanti hanno la fortuna di viverci o di frequentarla per vacanze o per lavoro. Nicolò Basciano, figlio d’arte nel Basket trapanese, che ha scritto a livello nazionale pagine di storia cestistica e di passione nel mondo della palla a spicchi. Nicolò Basciano, amministratore delegato della Pallacanestro Trapani, è un ragazzo giovanissimo e determinato, consapevole di quanto il “peso” del suo cognome lo ponga quotidianamente sotto i riflettori della critica stimolandolo ogni giorno a lavorare sempre di più e sempre meglio per tenere alto il nome che nel Basket nazionale Trapani si è ritagliato. E questo ragazzo, così puntuale e così preciso, così orgoglioso della sua terra e della sua squadra, sta vincendo la sfida se è vero, come è vero, che la squadra continua, pur tra le difficoltà post covid, a mantenere standard di alto livello nel rispetto di bilanci e burocrazia spesso spietati con il mondo dello sport. Dieci ore al giorno, con il caldo afoso di questo periodo, al “Palazzo”, nel suo Ufficio, ad incontrare procuratori, giocatori, sponsor ed ultras per disegnare un’altra stagione vincente. L’ho incontrato, durante la mia permanenza nella città di Trapani e mi sono intrattenuto a parlare con lui di Basket e di sentimenti, nel ricordo di Gigi Ranieri, indimenticato ed indimenticabile campione scaurese, che quarant’anni fa indossò la canottiera della Pallacanestro Trapani sugellando un gemellaggio tra le città di Trapani e Scauri e tra i rispettivi ultras che dura da ben otto lustri e ho tratto l’impressione di un ragazzo onesto e rispettoso delle regole, che si dedica con tutto se stesso al suo lavoro  e che ama la lettura, il mare e la sua carinissima Antonella, che illumina il suo cuore e i suoi occhi.

Cosa rappresentano per Te Trapani e la Sicilia?

Trapani è casa, la Sicilia è vita. Colori, profumi, luoghi da scoprire ogni giorno rendono questa terra difficile da dimenticare, per chi come me ci è anche nato. La voglia è quella di aiutarla a migliorare per renderla più grande.

La Pallacanestro Trapani e la città di Trapani, un assioma che dura nel tempo.

In città si respira nell’aria la voglia di pallacanestro. Tradizione e cultura cestistica fin dagli anni Sessanta hanno alimentato questa passione in città fino ai giorni nostri.

La famiglia Basciano: alla Pallacanestro Trapani = la famiglia Agnelli : alla Juve

Seguo poco il calcio, gli Agnelli sono un’istituzione mondiale con una visione imprenditoriale. Sicuramente se dovessi seguire un modello organizzativo e strutturale il loro è quello che si avvicina molto al nostro modo di fare sport.

Sei cresciuto con la palla a spicchi nel cuore, nella testa e nella mente.

Da bambino si aspettava la domenica per andare al Palazzo a vedere il Basket, così è nata una storia d’amore che con il tempo è diventato un lavoro fatto di sacrifici ma anche tante soddisfazioni.

Quanto ha fatto, quanto fà e quanto ancora farà per la squadra tuo padre Pietro?

Dodici anni di pallacanestro di cui dieci in A2, investimenti e sacrifici per mantenere alto il nome di Trapani in tutta Italia, da tifoso posso dire solo “grazie”.

A che età sei passato da tifoso a lavorare concretamente per la Pallacanestro Trapani e con che ruolo?

Sono entrato in società con la mia famiglia nel 2011, il mio primo ruolo è stato quello di dirigente accompagnatore all’età di 18 anni.   

Ti ho visto otto/dieci ore al giorno, con un caldo incredibile, al “Palazzo” per programmare la nuova stagione cestistica.

Programmazione, questo è il nostro focus, lavoriamo molto in estate per mettere nelle condizioni migliori tutti i vari settori (squadra, staff, sponsor, biglietteria, trasferte) in vista della nuova stagione.

In questi giorni niente mare ma telefonino, mail, wathsapp, contratti vari. Quanto Ti dedichi alla squadra e con quali responsabilità?

Da quattro anni sono l’amministratore delegato della società. Tutta la mia giornata ruota intorno alla pallacanestro, dalle trattative con i procuratori fino alla programmazione di lavori vari dentro la struttura che gestiamo, il tutto ovviamente supportato da validi e preparati collaboratori.

Dove vuole arrivare la Pallacanestro Trapani nella prossima stagione?

Puntiamo a mantenere la categoria, siamo però consapevoli che la squadra che stiamo allestendo può lottare tranquillamente per un posto nei playoff.

La partita più bella che hai vissuto da tifoso e quella più bella che hai vissuto da dirigente della squadra.

Da tifoso sicuramente Ostuni – Trapani la partita della promozione della squadra in A2 (Legadue) nella stagione 2010/2011. Come dirigente credo che ancora dovrò vivere momenti emozionanti ma sicuramente metterei tra i ricordi più belli le due gare 5 di playoff contro Brescia e poi Treviso.

Quanto è importante il sostegno della città per la squadra e quanto vi sono vicini gli ultras?  

I tifosi sono fondamentali, ci fanno sentire il loro supporto e riescono a sostenerci anche a distanza.

Il nome del cestista al quale sei più affezionato e perché?

Marco Mollura, trapanese doc. Abbiamo la stessa età e abbiamo vissuto molte stagioni insieme. Come me vuole vedere Trapani sempre più in alto ed è sempre pronto a battersi per i nostri colori.

Con quanta adrenalina vivi le partite?

Molta tensione, anche se con gli anni ho imparato ad accettare le sconfitte e che bisogna sempre riconoscere i meriti degli avversari.

Il Basket è pulito o ha lati oscuri?

Il Basket è puro, in campo c’è sempre rispetto specialmente nei confronti degli arbitri e dei tifosi. Nel calcio dovrebbero prendere un po’ di spunti in questo senso a mio modesto parere.

Sei giovanissimo ma molto determinato. Come riesci ad importi, nonostante la tua giovane età, a cestisti affermati, idolatrati e talvolta “viziati”?

Ci è voluto del tempo, dimostrare che il mio ruolo è meritato mi ha portato a lavorare ancora più duramente, oggi siamo una realtà ben vista a livello nazionale perché siamo professionisti in tutto quello che facciamo.

La Pallacanestro Trapani  e  il sociale…

Da dodici anni siamo il punto di riferimento per le Istituzioni e le Associazioni locali che si dedicano a ragazzi con difficoltà. Il tutto ci inorgoglisce e ci stimola a lavorare sempre di più per loro.

La Pallacanestro Trapani e il Basket Scauri: un gemellaggio che dura da quarant’anni esatti.

Nel ricordo di Gigi, anni fa abbiamo anche invitato la sua famiglia a Trapani per la consegna di un ricordo in sua memoria che si trova al PalaBorrelli. Siamo sempre aperti a collaborare per far crescere la realtà di Scauri e spesso ci confrontiamo su atleti di interesse reciproco.

Il Poster Gigante di Gigi si trova all’ingresso del PalaBorrelli

Cosa ha rappresentato e ancora rappresenta Gigi Ranieri per la palla a spicchi a Trapani?

Quarant’anni sono tanti ma ancora oggi vecchi abbonati mi ricordano Gigi come esempio di atleta e dedizione insomma una persona speciale per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Dopo così tanto tempo essere ricordati con questo affetto emoziona molto.

Due parole sull’amicizia in comune Massimo Ranieri.

Palla a spicchi, un mondo dove ci si conosce per caso ma la passione unisce subito.

La tua famiglia ha investo risorse importanti per la ristrutturazione di un’area da destinare alla squadra e alla città. Quante energie dedichi a questo nuovo progetto e di cosa si tratta concretamente?

Abbiamo fatto un ulteriore investimento per lo sport in città. Si tratterà di un’arena polifuzionale. L’idea è quella di creare eventi e servizi per far avvicinare sempre più persone alla nostra realtà.

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