Gianni Cannas, la sua passione per il Medioevo e le sue collezioni d’armi
È nato a Cagliari nel 1968, è coniugato con Eloisé ed è padre affettuoso di Davide e Denise, rispettivamente di quattordici e undici anni. Gianni Cannas è una persona solare e simpatica, è legatissimo alla famiglia e ai suoi amici – tra i quali sono felice di essere annoverato – ed è salito alla ribalta della cronaca sulla stampa nazionale e sarda in particolare, per la sua grande passione per il Medioevo e per la collezione di armi antiche. Il padre, con il quale da piccolo non aveva un rapporto molto disteso e che oggi ama profondamente, trovò, a metà degli anni settanta,un fucile di un latitante sotto la corteccia di una vecchia quercia nelle campagne di Siurgius e lui, intrepido bambino di otto anni, se ne innamorò e ricostruì, nel tempo, alla perfezione quel fucile rendendolo funzionante. Così quasi per caso è nata la sua passione che è sempre aumentata negli anni e che oggi lo vede tra i più grandi ed esperti collezionisti di armi nel territorio nazionale. Di professione fa il cuoco ma il suo tempo libero lo passa soprattutto a fare mostre itineranti dove espone la sua collezione ricca di ben 1730 armi, tra fucili, pistole, lance e pugnali.
Come ti guadagni da vivere, Gianni?
Faccio il cuoco.
Come hai raccolto tutte queste armi?
Il mio lavori di cuoco sulle navi da crociera mi ha consentito di viaggiare per il Mondo e proprio durante questi viaggi ho avuto la possibilità di comprare armi uniche nel loro genere.
Dove hai trovato le armi migliori e più “ricercate” dai collezionisti?
In ogni Nazione c’è qualcosa di diverso e di importante e le aste rappresentano un posto di scambio straordinario ma in Francia ho trovato armi veramente eccezionali.
È vero che da piccolo preferivi i fucili al pallone?
Sì, è proprio vero ma devo dirti che anche da grande è rimasta questa la tendenza. Pensa che a tredici anni ho barattato la tinteggiatura di un grande cancello in cambio non di soldi ma di un fucile malmesso e che con pazienza sono riuscito a riparare e a far funzionare nuovamente.
Di che periodi sono i fucili che possiedi?
Le mie armi sono tutte dal 1600 in poi e sono tutte autentiche e ricche di fascino e di storia.
Una vera e propria passione la tua…
Sì, pensa che ho organizzato e tirato su negli anni un gruppo di amici (appassionati come me di armi, battaglie e storia medioevale), con i quali faccio spesso rappresentazioni di battaglie e guerre, vestendo abiti ed armature dell’epoca e suscitando l’interesse della gente e dei media, che corrono a filmare le nostre rappresentazioni. Un tuffo nel passato che ci offre la possibilità di conoscere meglio la storia e di sentire “l’odore” dei tempi che furono. In queste rappresentazioni ci sono non solo gli appassionati ma anche i critici di settore che rimangono sempre favorevolmente sorpresi dalla realizzazione dei nostri scenari d’azione, dalla presenza dei cavalli, dalle armi che possediamo, dagli elmetti e dagli scudi.
Alla fine diventa come un gioco per te.
Beh non proprio, si fatica per riassestare le armature antiche prima del …”gioco”, per cucire abiti che si sono strappati, per lustrare stivali e scudi, per tenere calmi i cavalli che partecipano alla rappresentazione. Si fatica per rappresentare la battaglie, per ripulire tutto alla fine e stare attenti che nulla … si smarrisca. Si fatica dopo ore di incessanti battaglie – che sono finte ma che fanno sudare come fossero vere – a tenere lontani i curiosi che entrano nei campi dove giochiamo e vogliono fare foto con noi – che siamo tutti “alabardati” -, con i cavalli e che chiedono armi e scudi in prestito…quasi fosse davvero un gioco. Poi, dopo una doccia veloce ci si riveste in tutta fretta e si corre alla mia locanda, in rigida ambientazione medioevale, dove tra altri scudi e altre lance si mangia e si beve fino a tarda sera.
Mangiate anche cose medioevali?
Sono un cuoco in fondo, anche in questo campo ci difendiamo bene.
C’è anche chi dice che durante queste rappresentazioni di battaglie si abbordano ragazze, vero?
Beh la divisa aiuta sempre, rende belli ed importanti, non trovi Ercole?
Progetti e idee.
Ormai la mia locanda è diventata una sorta di museo perché sono esposte alcune delle armi e degli abiti che usiamo durante il nostro “gioco” e perché si trova in zona Castello, nel centro antico di Cagliari. Vengono a mangiare da me persone semplici ma anche politici e persone conosciute e noi abbiamo un buone pietanze e un buon vino per tutti. Non è facile trovare un posto così ricco di storia e di armi antiche come nella mia locanda. Il mio sogno è quello di riuscire ad aprire un museo che abbia valenza internazionale e sono certo che mia moglie ed io avremmo tutti i “numeri” per gestirlo.
Intervista in esclusiva per il libro realizzata in data 13.08.2005