Salvatore Cicu, un politico brillante e di valore
Salvatore Cicu, di professione avvocato, è Sottosegretario di Stato alla Difesa ed è uno dei politici più giovani e più brillanti che questo Governo abbia inserito nella propria squadra. Quarantasette anni, nato a Palermo ma residente a Selargius, in Sardegna, Salvatore Cicu è coniugato e padre di due figli. Appassionato di sport e Presidente della Alfieri Pallavolo, ha ricoperto l’incarico di Sottosegretario di Stato al Tesoro nel I Governo Berlusconi -nel 1994- ed è sempre stato rieletto deputato in ogni successiva elezione.
In tutta sincerità, la Casa delle Libertà è ancora unita e coesa come nel 2000 o mostra cenni di insofferenza irrisolvibili tra alcuni dei suoi componenti?
Vi sono state difficoltà come capita in tutte le famiglie ma la forza del dialogo e del reciproco rispetto, che ci ha sempre contraddistinto, ha prevalso e ci ha permesso di superare piccole divergenze e di tornare ad essere uniti e pronti a lavorare per risolvere i problemi degli italiani e migliorare le loro condizioni di vita. D’altra parte non potremmo certo permetterci il lusso di lasciare in altre mani il Governo del Paese, non fosse altro che per questione di responsabilità.
Non pesa un po’ troppo l’azione della Lega sull’equilibrio e la coesione della Casa delle Libertà?
Se ti riferisci al Federalismo direi proprio di no visto che Forza Italia è stato il primo partito a credere nello sviluppo federale dell’Italia, che ha proprio nelle differenze regionali le proprie più alte risorse.
Ha fatto cenno all’Opposizione, cosa pensa in merito alla leadership di Romano Prodi?
Che non è certo sensato votare chi ha sfiduciato la stessa sinistra per ben due volte, quando era il Presidente del Consiglio prima e il Presidente della Commissione europea successivamente.
Passiamo alla “Difesa”. È vero Sottosegretario, che lo stato di salute economico delle nostre Forze Armate è pessimo?
No, non direi che stiamo benissimo ma neanche che siamo in coma profondo; questa è propaganda che gli avversari politici usano fare in modo indiscriminato e a loro piacimento ma per quanto mi riguarda sono sereno e invito tutti a non farsi del male.
Però è innegabile, Onorevole, che le spese per la Difesa siano calate notevolmente e che si è ben lontani dall’obiettivo che ci si era prefissi nel 2000.
Posso dire che non c’è stato un passo in avanti ma giustifico questo atteggiamento con il fatto che l’obiettivo primario per il Governo è quello di mantenere credibilità rispetto all’Europa, salvaguardando il bilancio e il conseguente impiego delle risorse. Voglio poi evidenziare che il bilancio della Difesa si compone di due voci, quella relativa al personale e quella attinente gli investimenti e i progetti. Noi siamo fieri di non aver ridotto le spese per il personale e di continuare a mantenere circa diecimila militari nelle varie operazioni internazionali, grazie alle quali abbiamo fatto qualcosa di importante in termini di democrazia e di libertà per le popolazioni vittime di terrorismo e dittatura e grazie alle quali abbiamo pianificato in questi anni alleanze, come mai prima di questo Governo era stato possibile fare.
In altri Paesi però si spendono più soldi sia per i militari sia per gli investimenti…
Bene, non ho detto infatti che siamo stati perfetti anche perché non abbiamo ereditato dal precedente Governo bilanci in perfetto ordine e situazioni cristalline e poi abbiamo dovuto fronteggiare emergenze che non era possibile prevedere ne tantomeno ignorare. Abbiamo agito come ogni buon padre di famiglia fa nel suo piccolo, tirare un po’ la cinghia in attesa di tempi migliori ma non abbiamo tagliato in modo indiscriminato o irreparabile.
Che idea ha delle capacità delle nostre Forze Armate e che idea aveva prima di ricoprire l’incarico di Sottosegretario di Stato alla Difesa?
Ho sempre avuto un forte attaccamento alle Forze Armate anche perché sono figlio di un carabiniere in pensione ed ho dunque potuto constatare sempre il forte attaccamento alle Istituzioni e il grandissimo valore degli uomini, ed oggi anche delle donne, in uniforme. Questa simpatia ha trovato il massimo dei consensi durante l’espletamento del mio incarico allorché ho potuto ammirare la grandissima professionalità e la grandissima forza morale dei nostri militari, a qualsiasi Forza Armata o Corpo Ausiliario appartenessero e in qualsiasi situazione si trovassero ad operare, in Italia come all’estero. Le Forze Armate, le Forze di Polizia e la Croce Rossa Italiana rappresentano una immagine bella e pulita che siamo fieri di esportare “in prestito” all’estero nelle varie operazioni di peace keeping cui sono chiamate ad operare.
Passiamo alla sua terra, la Sardegna. Il Governatore Soru lamenta la presenza di troppi militari e troppe strutture militari, cosa risponde?
Il riequilibrio della presenza militare in Sardegna è un tema importante su cui sto lavorando dal momento della mia nomina a Sottosegretario alla Difesa, tant’è che dal 2001 ad oggi sono stati dismessi oltre duecento beni della Difesa, è stato concesso il co-uso del molo Ichnusa al porto di Cagliari, è stato trasferito al patrimonio dei trasporti civili l’aeroporto militare di Elmas, sono state ridotte del 50% le aree interdette del poligono Teulada e inoltre si sta lavorando nell’interesse del territorio per ricercare soluzioni alternative per il trasferimento di altri insediamenti militari. Ma in questo importante percorso occorre tener ben presenti due elementi: le imprescindibili esigenze nazionali di difesa, soprattutto in un momento storico come questo, dove l’impegno contro il terrorismo costituisce una priorità e l’indotto economico territoriale prodotto dalle basi militari. Per queste ragioni occorre affrontare questo tema con la dovuta attenzione, progettualità e consapevolezza, perché i clamori di piazza e i toni eccessivi producono solo gravi danni alla nostra Regione ed alla sicurezza dell’intero Paese.
Pubblicato sul Newsmagazine Comunica nel mese di Novembre 2005