Giannini: il “Principe” tenta con la politica
Subito dopo Falcao e prima di Totti, i tifosi romanisti hanno amato profondamente Giuseppe Giannini, un altro grande campione che ha vestito la maglia giallorossa. Il suo inconfondibile stile, testa alta e petto in fuori, i suoi elegantissimi stop, i suoi millimetrici lanci, le sue punizioni a girare ma soprattutto la sua compostezza ed eleganza nei modi, lo hanno fatto soprannominare dai compagni di squadra, Odoacre Chierico su tutti, il Principe. A metà degli anni ’80 e ’90, Giuseppe, con la fascia di capitano della Roma, squadra per la quale ha sempre tifato, sfoggiava la sua classe cristallina in Italia e nel Mondo e conquistava il cuore di migliaia di fans che impazzivano per una foto con lui, per un suo autografo o per una sua dedica. Per certi versi, l’effetto”Principe” era addirittura più forte dell’effetto Totti, perché Giuseppe era ed è apprezzato anche per il tono della sua voce, per la sua timidezza, per la sua semplicità e per i suoi silenzi. Un campione di stile insomma, che non è mai stato coinvolto in una polemica e che ha sempre dimostrato, in campo e fuori, la sua serietà e la sua dedizione al lavoro. Così, appesi gli scarpini al chiodo e dopo una esperienza professionale anche all’estero, il Principe ha studiato da allenatore e superato il relativo esame a Coverciano che lo ha “laureato” Mister e che gli ha consentito di vivere recentemente anche questo tipo di esperienza alla guida del Foggia, in serie B. In un periodo in cui gli ex calciatori scelgono strade diverse, chi rimane nell’ambiente del calcio, chi apre negozi sportivi, chi fa l’opinionista televisivo, chi fa il dentista o diventa giornalista, chi gira per il mondo a spendere i soldi guadagnati, qualcuno, come Giuseppe, ha deciso di accettare le lusinghe della politica e di mettere al servizio della collettività la propria esperienza. Dopo Gianni Rivera, attuale consulente allo sport del Sindaco di Roma e per anni Deputato del centrosinistra e uomo di Governo, dopo Martini, ex campione della Lazio degli anni ‘70 che è da diversi anni Deputato di AN, dopo l’ex juventino Massimo Mauro, che è stato per una legislatura Deputato dell’Ulivo, dopo Incocciati che ha ricoperto l’incarico di Assessore allo Sport a Fiuggi e dopo tanti altri campioni sportivi che si sono schierati a destra o sinistra, non esistendo più -di fatto- un centro, Giuseppe Giannini si è schierato per le imminenti elezioni regionali con il Polo ed è entrato nella squadra di Forza Italia. Appena un mese fa analoga scelta l’ha fatta Felice Pulici, portierone della Lazio del ’74 e in corsa con il Polo per una poltrona da consigliere nelle file della Lista Storace. Profittando di una vecchia conoscenza con il Principe e di una stima reciproca, ho incontrato Giuseppe ed ho parlato con lui di calcio, politica e sociale, e l’ho trovato come al solito in grande forma.
Giuseppe, perché Principe.
Beh, questa è una cosa simpatica che è partita dai compagni di squadra per il modo in cui giocavo, elegante, lineare…da principe insomma!
Giannini e il calcio.
Il calcio è stata la mia vita, sono sempre stato innamorato del pallone e aver trasformato il mio gioco preferito in professione per me è stato bellissimo. Il calcio è sempre una palestra di vita perché permette ai giovani di conoscere altri giovani, di confrontarsi, di impegnarsi, di sfidarsi in modo leale e determinato e quindi per me è importante far praticare ai ragazzini questo sport che li aiuta a maturare e a crescere in modo sano.
Roma, Nazionale ed esperienza da allenatore: dammi tre flash.
La Roma ha rappresentato tutto, è la squadra della città dove sono, per la quale ho sempre tifato ed essere arrivato a giocare nella Roma ed esserne stato il capitano per me è stato davvero il massimo. La Nazionale è stata una esperienza entusiasmante ed indimenticabile, il sogno di ogni calciatore e ancora ho i brividi quando ripenso di aver indossato quella maglia. L’esperienza da allenatore è stata per me molto importante dal punto di vista professionale, anche se non conservo un buon ricordo del rapporto con la società.
Giannini e la politica: quando è sbocciato l’amore?
Già qualche anno fa avevo dato una mano ad un mio amico e ora mi si è presentata l’opportunità di scendere in campo e l’ho fatto senza tentennamenti.
Per chi lo fai, per Te o per gli abitanti del Lazio?
Per me e per loro. In Forza Italia ho trovato un ambiente sano, che ha le mie stesse idee liberali e la mia stessa voglia di fare e potrei essere utile inoltre anche agli abitanti del Lazio con le mie motivazioni e con le mie idee.
Pensi di farcela con i voti dei romanisti?
I tifosi della Roma mi amano ma nel Lazio ci sono laziali, juventini, interisti, milanisti, napoletani e tifosi di tutte le altre squadre e c’è anche chi non ha alcun interesse per il calcio. Mi candido per tutti e chiedo di essere votato per il mio impegno nel sociale, per le mie idee e per il comportamento corretto in tanti anni di carriera.
Perché sei sceso in campo con Forza Italia?
Perché mi rispecchio nelle sue idee liberali e perché ha dato molto allo sport. Credo che l’autonomia data al Coni e alle Federazioni sia un passo di rilievo di cui è stata artefice Forza Italia e poi è positivo anche il fatto che ha garantito alle piccole società come la mia, di avere maggiori facilità nell’autogestione. È un po’ una scommessa la mia, non so quanti consensi avrò ma se sarò premiato dagli elettori darò la mia totale disponibilità e metterò al servizio della comunità la mia esperienza.
Chi ti ha convinto ad approdare in politica?
Mah, non c’è stato molto da convincere, ti ho detto che avevo già delle idee politiche delineate e che in passato già avevo aiutato un amico. L’Onorevole Tajani mi ha proposto di impegnarmi per Forza Italia e visto che le idee erano condivisibili e che Tajani è una persona che stimo ho accettato senza esitazione.
Pulici e Giannini: derby nella coalizione o appoggio incondizionato a Francesco Storace?
Appoggio a Storace senza alcun dubbio. Remiamo dalla stessa parte affinché la Regione rimanga nelle mani dell’attuale Governatore, Felice è una persona corretta ma è evidente che tutti e due tentiamo di ottenere la poltrona di consigliere regionale. Chissà, potremmo anche farcela tutti e due…
Se Storace fosse stato un acceso tifoso laziale tu saresti ugualmente sceso in campo per sostenerlo?
Certamente, la politica è cosa diversa dallo sport, si tratta di due fedi diverse che non camminano parallelamente. Storace ha fatto bene come Presidente della Regione non perché è romanista ma per le sue idee e la sua serietà politica che non sarebbe venuta meno se fosse stato laziale. Si deve scegliere in politica l’uomo e non le sue idee sportive, vale per Storace ma vale anche per Giannini. Sono certo che anche i tifosi laziali e di altre squadre mi daranno il loro consenso perché valuteranno l’uomo e non il capitano della Roma. Una cosa è essere tifosi di una squadra e una cosa è avere doti umane e politiche per amministrare una Regione.
Se sarai eletto e contemporaneamente ti cercassero Roma, Real Madrid e Barcellona per fare l’allenatore, cosa farai?
Mi sembrano ipotesi davvero difficile da realizzare le tue, Ercole, mi accontenterei che si realizzasse la prima e darei tutto me stesso per ottemperare al meglio al mio mandato.
Cosa pensi che potresti fare per la Regione Lazio da consigliere?
Cercherò di valorizzare lo sport e di far capire che è un elemento essenziale nella vita di un uomo anche dal punto di vista salutare. Mi impegnerei affinché si possa abolire il pagamento della visita di idoneità per i ragazzi dilettanti che vogliono fare sport, affinché si possano creare sempre più strutture sportive, affinché si realizzino piste podistiche che consentano soprattutto nei weekend alle famiglie di correre lontano dallo smog e al riparo dalle autovetture che sfrecciano ad alta velocità ed attentano l’incolumità di chi corre o passeggia. Cercherei di promuovere Leggi che abbassino il tasso del credito sportivo e farei di tutto per far aumentare le ore di educazione fisica nelle scuole al fine di permettere ai ragazzi di fare sport e di mantenersi in allenamento e questo, perché non tutte le famiglie, infatti, possono permettersi economicamente di iscrivere i figli a palestre private.
Allora in bocca al lupo Principe.
Crepi…oh, solo inteso come buona fortuna eh!
Pubblicato sul “Corriere del Sud Lazio” n. 10 del 2005